STEP #28 - La sintesi finale
Immagine tratta dai cartoni per esprimere la fine del percorso del blog |
Lo strumento è classificato (step 14) come un'apparecchiatura medica di diagnostica, all'interno della sottocategoria di strumenti ecografici.
Esso è costituito essenzialmente da tre parti (step 3), anche se la sua anatomia (step 16) è complessa: una sonda, che invia gli ultrasuoni (step 5) all’interno del corpo e rileva gli echi che ritornano dopo aver “rimbalzato” contro il cuore, un sistema elettronico e un sistema di visualizzazione. Per usarlo (step 22) e visualizzare ciò che la sonda rileva si usa uno schermo che permette la visione delle immagini raccolte. Il materiale (step 8) maggiormente utilizzato per la costruzione è la plastica, economica e facile da pulire.
I primi a ideare (step 9) questo strumento furono i dottori Douglass Howry (1920-1969) e Joseph Holmes (1902-1982), che lavorando presso l’Università del Colorado agli inizi degli anni cinquanta del novecento, furono dei pionieri nell’uso degli ultrasuoni in modalità 2D e B mode: essi inventarono uno scanner con un trasduttore che veniva messo in contatto diretto con il paziente.
Il primo costruttore (step 11) invece fu J Stauffer Lehman, a Hahnemann, presso Filadelfia, all'inizio degli anni 60, che si occupava dello sviluppo delle tecnologia degli ultrasuoni negli Stati Uniti. oggi invece vengono prodotte da compagnie come Aloka®, Toshiba® e Shimadsu® in Giappone; EMI®, Diagnostic Sonar®, Siemens®, KretzTechnik®, Bruel e Kjaer®, GEC® Philips®. La differenza tra i moderni e vecchi ecocardiografi è oggettiva grazie alla presenza di foto storiche (step 2) come questa del 1960:
Foto di un esame ecografico negli anni Sessanta |
Le case produttrici devono rispettare norme (step 23) CEI e ISO per mettere sul mercato lo strumento, come quella ISO 13485 o CEI EN 61157. L'ecocardiografo infatti presenta numerosi brevetti (step17), come quello di Dick, Cooper e Hileman del 1975 o quello di Bilof e Schwartz del 1991. Oggi grazie alla sonochimica (step 26) è possibile realizzare anche ecocardiografie con contrasto, per ulteriori patologie cardiache.
Numerosi sono i libri (step 10) su questo strumento, utilizzati da specializzandi in cardiologia, mentre è presente anche in serie tv (step 12) a tema medico come Grey's Anatomy o in fumetti (step 21) giapponesi come Radiation House. Si ritrova la sonda dell'ecocardiografo anche in vignette (step 6) satiriche di Instagram o in riviste specializzate come Electronics, nel quale si vede una pubblicità del 1955.
Il suo simbolo (step 20) è presente sia nel logo della società americana SPOCUS, sia nei francobolli (step 18) delle isole Fiji del 2002.
Molte sono le parole (step 19) legate all'ecocardiografo, come la parola "probe", ovvero "sonda", che nel corso della storia (step 24) ha avuto un massimo di ricerche nel 1990, come si vede sul sito Ngram Viewer. Esse possono essere inserite in una mappa concettuale (step 27) per comprendere meglio le relazioni che intercorrono. Molti sono anche i numeri (step 15) che ruotano intorno a esso, sia oggettivi che legati all'ideologia dello strumento, come il numero 29 che nella Smorfia Napoletana riguarda la malattia, che porta all'uso dello strumento.
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